ISPESL Nota tecnica K 54 - Ascensori e montacarichi.

 

ALLEGATO 1 Nota Tecnica K 54

D.M. 9 dicembre 1987, n. 587, Allegato I - Regole di sicurezza per la costruzione e l'installazione degli ascensori elettrici. Interpretazione del CEN della norma tecnica EN 81.

Al fine di fornire indicazioni e chiarimenti per l'uniforme applicazione delle Regole di cui all'Allegato I del D.M. n. 587/1987, si trasmettono in allegato le interpretazioni emesse fino al 10 maggio 1989 dal CEN - Comitato europeo di normalizzazione - relativamente ai singoli punti della norma EN 81 parte 1a - ascensori elettrici - edizioni 1978 e 1985, da cui com'è noto le Regole stesse sono state derivate.
Le interpretazioni in argomento sono numerate progressivamente e riportano nella parte superiore i punti cui esse si riferiscono, sia della norma (EN 81-1) - ascensori elettrici - che della norma EN 81-2 - ascensori idraulici.
La norma EN 81-2 - ascensori idraulici - è stata emessa dal CEN nel 1987 e pubblicata recentemente in Italia dall'UNI e sarà adottata dalla CEE come norma comunitaria.
Le allegate interpretazioni seguono quelle pervenute ai Dipartimenti periferici con lettera precedente n. DTS/8280 del 14 settembre 1988.
Le interpretazioni inviate non hanno numerazione progressiva completa in quanto alcuni numeri si riferiscono ad articoli della vecchia edizione del 1978 oppure a quesiti per i quali non è ancora stata emessa interpretazione.
Al riguardo i Dipartimenti periferici possono acquistare presso l'UNI, Piazza A. Diaz n. 2 - 20123 Milano, la raccolta aggiornata delle interpretazioni CEN della norma EN 81, unitamente alle ultime edizioni della norma EN 81-1 - ascensori elettrici - ed EN 81-2 - ascensori idraulici.

 

ALLEGATO 2

Norma EN 81-1: 1978 3 e 8.1.1 Interpretazione n. 140
Norma EN 81-1: 1985 3 e 8.1.1
Norma EN 81-2: 1987 3 e 8.1.1

Quesito

Il presente quesito riguarda l'altezza libera interna degli ascensori e montacarichi.
Il punto 8.1.1 recita:
"L'altezza libera interna della cabina deve essere non inferiore a 2 m".
Nella definizione di montacarichi (capitolo 3) la norma ammette un'altezza non superiore a 1,2 m.

1. Domanda:
Dalla combinazione dei due testi, si potrebbe concludere:
l'altezza libera interna della cabina di un elevatore installato stabilmente non deve essere superiore a 1,2 m e non deve essere inferiore a 2 m. È corretta questa interpretazione?

2. Domanda:
Nel caso di un elevatore installato stabilmente destinato al trasporto di merci non accompagnate, caricabili e scaricabili a mezzo carrelli di altezza di 1, 60 m (o compresa tra 1,20 e 1,80 m), la minima altezza libera interna della cabina deve essere tassativamente non inferiore a 2 m?

3. Domanda:
Nel caso di un elevatore installato stabilmente, destinato al trasporto di merci non accompagnate, è obbligatorio installare nella cabina una bottoniera con i pulsanti di piano?

4. Domanda:
In caso di risposta negativa alla domanda n. 3: è ammesso installare pulsantiere di piano con pulsanti di chiamata e di rinvio?

Risposta

Domanda 1: Si

Domanda 2: Si. Nel capitolo 1, scopo e campo di applicazione, è prescritto che gli ascensori adibiti esclusivamente al trasporto di merci, ma che abbiano una cabina di dimensioni e costruzione tali da permettere l'accesso alle persone, devono essere inclusi nella categoria "ascensori" e non nella categoria "montacarichi".

Domanda 3: Si


Norma EN 81-1: 1978 10.4.1 Interpretazione n. 142
Norma EN 81-1: 1985 10.4.1
Norma EN 81-2: 1987 10.4.1

Quesito

Come detto nell'interpretazione n. 112, quanto prescritto nel punto 10.4.1 è applicabile solo ad ammortizzatori con caratteristiche lineari, e, per ammortizzatori in poliuretano, il costruttore deve indicare la corsa necessaria ed i limiti di carico.
Quindi il costruttore indica che, entro dati limiti di carico, la accelerazione media gn non è superata con corse totali inferiori a 0,135 V2. Noi riteniamo di conseguenza che è conforme alla norma ed all'interpretazione n. 112 l'installazione di ammortizzatori con corsa inferiore a 0,135 V2.
Potete confermarci che la nostra interpretazione è corretta? Noi gradiremmo una risposta più esplicita di quella data nell'interpretazione n. 112.

Risposta

No. Come detto nell'interpretazione n. 112, quanto prescritto nel punto 10.4.1 è applicabile agli ammortizzatori con caratteristiche lineari e può anche applicarsi ad ammortizzatori con caratteristiche non lineari, per esempio in poliuretano, alle seguenti condizioni:

1)

Il costruttore deve indicare il carico sotto il quale l'ammortizzatore in poliuretano raggiunge una corsa conforme a quanto richiesto in 10.4.1.1 e non presenta deformazione permanente una volta scaricato.

2)

Sotto il detto carico, la corsa deve avere il valore preso in considerazione, per la determinazione degli spazi liberi in testata e in fossa, in conformità a 5.7.1.1 e 5.7.3.3, in analogia ad un ammortizzatore a molla completamente compresso.

3)

I limiti massimo e minimo di massa ammissibile, in conformità a 10.4.1.2, devono essere determinati dal costruttore dividendo la forza di cui al punto 1) precedente rispettivamente per 2,5 e 4.



Norma EN 81-1: 1978 App.F.3 / F.5 Interpretazione n. 145
Norma EN 81-1: 1985 App.F.3 / F.5
Norma EN 81-2: 1987 App.F.3 / F.5

Quesito

Le prove prescritte per i paracadute a presa progressiva e per gli ammortizzatori non indicano la serie di prove necessarie quando i componenti fanno parte di una famiglia. Per esempio questo è il caso di ammortizzatori in cui può variare solo l'ampiezza della corsa o quello di paracadute per diverse velocità di intervento.
Il dover eseguire prove per ogni variante avrebbe conseguenze molto pesanti, perciò chiediamo se ciòè necessario.

Risposta

I risultati di prove eseguite su elementi singoli appartenenti ad una famiglia di componenti possono occasionalmente far concludere che esiste una certa uniformità nel loro comportamento.
Comunque, l'esperienza insegna che questa conclusione non è sempre corretta.
Pertanto non è possibile rilasciare certificati di esame di tipo per tutti i componenti appartenenti ad una famiglia, avendone provato solo uno di essi (il più piccolo, uno intermedio o il più grande).
Questa osservazione non si riferisce alla procedura di prova dei paracadute a presa progressiva, che, in un certo campo, sono certificati per differenti masse totali (v. F.3.3.2.2.2).
In qualche caso una serie di prove di tipo su una famiglia di componenti simili può evidenziare una chiara correlazione tra velocità e prestazione in un campo definito. In questo caso il laboratorio può decidere di non effettuare le prove su elementi di una famiglia che sono compresi in un campo già sottoposto a prove e che sono, per esempio, progettati per funzionare a valori di velocità intermedi a valori per i quali già in precedenza sono state fatte prove.


Norma EN 81-1: 1978 12.5 Interpretazione n. 147
Norma EN 81-1: 1985 12.5
Norma EN 81-2: 1987

Quesito

Durante il collaudo di un ascensore abbiamo constatato che, per montare il volantino amovibile di cui in 12.5.1.1 è stato necessario smontare una parte essenziale per il funzionamento dell'ascensore, nella fattispecie una dinamo tachimetrica fissata, a mezzo di sei viti a testa esagonale, sull'albero motore.
Secondo il nostro punto di vista, detta disposizione, che impedisce un intervento rapido e richiede l'intervento di una persona competente, non è conforme alla norma.
È corretta la nostra interpretazione?

Risposta

Si. Se l'ascensore non ha una manovra elettrica di emergenza, deve essere possibile montare il volantino amovibile, senza uso di attrezzi.


Norma EN 81-1 1978 9.9 Interpretazione n. 148
Norma EN 81-1: 1985 9.9
Norma EN 81-2: 1987 9.10.2

Quesito

1. Domanda
È ammesso installare nella parte bassa del vano di corsa limitatori di velocità, nei quali la forza trasmessa al meccanismo di azionamento del paracadute è ottenuta a mezzo di puleggia tenditrice?

2. Domanda
In caso di installazione del limitatore di velocità in basso, la funzione della puleggia tenditrice può essere svolta dallo stesso limitatore?

Risposta

1. Si.
2. Si, purché venga dimostrato con prove o calcoli che, per la configurazione in esame, il sistema limitatore-paracadute funzioni regolarmente.


Norma EN 81-1: 1978 9.9.1/F.4 Interpretazione n. 149
Norma EN 81-1: 1985 9.9.1/F.4
Norma EN 81-2: 1987 9.10.2.1/F.4

Quesito

1. Domanda
Alcuni certificati di esami di tipo di limitatori di velocità indicano una velocità nominale massima ed una minima per il loro impiego.
Noi riteniamo che detto valore debba essere inteso come velocità nominale di azionamento del limitatore e non come velocità nominale dell'ascensore sul quale il limitatore stesso può essere installato.
È corretta la nostra interpretazione?

2. Domanda
In caso di risposta affermativa, un limitatore con velocità massima di impiego di 0,90 m/s ed una minima di 0,40 m/s potrebbe essere impiegato su un ascensore con velocità nominale di 0,24 m/s, infatti i valori limite di funzionamento del limitatore di velocità sarebbero compresi nel campo che va da 0,276 m/s (0,24 x 1,15) a 1 m/s (punto 9.9.1)

Risposta

1. No. I valori indicati si riferiscono alle velocità nominali massima e minima dell'ascensore sul quale il limitatore di velocità può essere usato (v. F.4.3.2.c). Si noti comunque che, in conformità al punto 15.6, la targhetta sul limitatore indica la velocità di intervento per la quale esso è stato tarato.


Norma EN 81-1: 1978 8.7.1. comma 1 Interpretazione n. 150
Norma EN 81-1: 1985 8.7.1. comma 1
Norma EN 81-2: 1987 8.7.1. comma 1

Quesito

Le porte di cabina automatiche ripiegabili a libro, più di altri tipi di porte, creano rischio di schiacciamento alla fine della manovra di apertura.
È giusto, per rispettare il primo paragrafo del punto 8.7.1, limitare l'energia cinetica a 10 J nel movimento di apertura, così come richiesto nel 8.7.2.1.1.2 per il movimento di chiusura?
È corretta la nostra interpretazione?

Risposta

Quanto richiesto nel punto 7.5.2.3 si applica per analogia anche alle porte di cabina. Pertanto l'interpretazione proposta è corretta.
Comunque possono essere idonee altre soluzioni e realizzazioni (v. punti 0.4 e 8.7.1 quali indirizzo di carattere generale).


Norma EN 81-1: 1978 14.2.1.3.a).2 Interpretazione n. 151
14.2.1.4.2
Norma EN 81-1: 1985 14.2.1.3.a).2
14.2.1.4.2
Norma EN 81-2: 1987 14.2.1.3.a).2
14.2.1.4.2

Quesito

Il punto 14.2.1.4.2 prescrive che, dopo l'inserzione del commutatore per l'inserzione della manovra elettrica di emergenza, deve essere impedito qualsiasi movimento della cabina che non sia quello provocato da detto commutatore a mezzo dei pulsanti ad esso associati.
In conformità al 14.2.1.3.a).2, l'inserzione della manovra di ispezione deve escludere la manovra elettrica di emergenza.
Se sono contemporaneamente inserite la manovra di ispezione e la manovra elettrica di emergenza, si pongono i seguenti quesiti:

a)

Deve essere possibile il movimento della cabina in manovra di ispezione?

b)

Devono essere escluse ambedue le manovre?


Risposta

a) No.
b) Si, non devono avere effetto comandi imposti tramite i pulsanti di azionamento sia della manovra di ispezione sia della manovra elettrica di emergenza.

Il problema sarà riconsiderato in occasione della prossima revisione della norma.


Norma EN 81-1: 1978 3./8.2.3 Interpretazione n. 152
Norma EN 81-1: 1985 3./8.2.3
Norma EN 81-2: 1987 3./8.2.4

Quesito

Nel capitolo 3, il montautomobili è definito quale ascensore destinato esclusivamente al trasporto di autovetture private.
Rientrano in questa categoria di ascensori anche quelli destinati al trasporto di camioncini e di motociclette o vi rientrano solo quelli destinati al trasporto di autovetture da turismo?

Risposta

Nella definizione di montautomobili, la limitazione alle autovetture private (da turismo) è dovuta al fatto che si sono considerati quegli ascensori che, spesso installati in palazzi per uffici, sono destinati al trasporto tra i piani delle autovetture private del personale. A causa delle dimensioni delle autovetture da turismo, questi ascensori hanno una cabina con grande superficie utile, la quale superficie, in conformità al punto 8.2.1 (tabella 1.1), richiederebbe una grande portata. Nell'utilizzo degli ascensori suddetti tale portata non sarebbe mai raggiunta.Perciò nella norma EN 81-1, punto 8.2.3, e nella norma EN 81-2, punto 8.2.4, per questa categoria di ascensori è ammesso un rapporto minore tra portata e superficie utile, purché il loro uso sia riservato ad "utenti autorizzati ed esperti".

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Nota: Uno Stato membro non ammette la categoria degli "utenti autorizzati ed esperti", pertanto in questo Stato non si applica la limitazione a questa categoria di utenti.

Nel caso di camioncini, il rapporto tra carico e massa del veicolo può essere molto più grande che nel caso di autovetture da turismo, pertanto maggiore è il pericolo di un sovraccarico dell'ascensore.
Le motociclette richiedono una superficie relativamente piccola in rapporto alla loro massa e pertanto una deroga al punto 8.2.1 (tabella 1.1) non sarebbe giustificata.
Per dette ragioni e per i limiti imposti dalla definizione, quanto riportato nei punti 8.2.3 (EN 81-1) e 8.2.4 (EN 81-2) è applicabile solo agli ascensori destinati esclusivamente al trasporto di autovetture da turismo.


Norma EN 81-1: 1978 9.7 Interpretazione n. 153
Norma EN 81-1: 1985 9.7
Norma EN 81-2: 1987 9.4

Quesito

Secondo il nostro punto di vista non esisteva l'intenzione di richiedere una protezione per la puleggia tenditrice del limitatore di velocità posta nella fossa del vano. Siamo a conoscenza dell'interpretazione n. 56, ma essa non offre un chiarimento completo.

Risposta

Si. Detta protezione non è richiesta.


Norma EN 81-1: 1978 F.1.1.2 Interpretazione n. 154
Norma EN 81-1: 1985 F.1.1.2
Norma EN 81-2: 1987 F.1.1.2

Quesito

È corretto interpretare il punto F.1.1.2 nel senso che la prova dei requisiti del punto 7.2.3 costituiscono parte dell'esame di tipo di un dispositivo di blocco?

Risposta

No.


Norma EN 81-1: 1979 14.1.2.3.2 Interpretazione n. 155
Norma EN 81-1: 1985 14.1.2.3.2
Norma EN 81-2: 1987 14.1.2.3.2

Quesito

Riferimento : 14.1.2.3 - Analisi dei guasti
La realizzazione dei circuiti di sicurezza richiede che siano fissate alcune ipotesi di base riguardanti l'analisi dei guasti.
La norma EN 81 parte prima non dà indicazioni sui criteri da seguire per l'analisi dei guasti. Chiediamo perciò al Comitato di interpretazione di definire quali categorie di guasti possono non essere considerate nella realizzazione di un circuito di sicurezza oppure chiediamo che la norma EN 81 parte prima sia modificata al più presto.
Riteniamo che quanto sopra sia urgente per permettere ai costruttori di ascensori di realizzare circuiti di sicurezza conformi alla norma EN 81-1.
Le attuali definizioni contenute nel TRA 101, articoli 8.3 e 8.4 stabiliscono, sotto il titolo "analisi dei guasti" quali componenti possono essere considerati esenti da guasti e sotto quali condizioni.
Per la discussione in seno al Comitato di interpretazione, si allega la traduzione in inglese degli artt. 8.3 e 8.4 del TRA 101.
Riteniamo che, a seguito della modifica del paragrafo della norma, il prospetto IV dell'appendice A della norma EN 81 parte prima, dovrà essere modificato unificando i requisiti minimi delle colonne b e c (v. interpretazione n. 11).

Risposta

A seguito di ulteriori informazioni fornite dal richiedente, che precisa che il quesito riguarda l'impiego di componenti elettronici che influenzano direttamente o indirettamente la sicurezza di funzionamento dell'ascensore, la risposta è la seguente:

a)

Le prescrizioni della norma EN 81-1 e EN 81-2 per quanto riguarda i dispositivi elettrici di sicurezza sono basate sullo stato dell'arte negli anni dal 1970 al 1975. A causa del progresso tecnologico, è necessario emendare la norma per salvaguardarsi dai rischi e dai problemi che possono sorgere nella pratica con l'utilizzazione di parti elettroniche. Questo sarà realizzato in occasione di una prossima revisione.

b)

Per quanto riguarda l'appendice A, la previsione dell'ultimo paragrafo del quesito è corretta. Il prospetto sarà modificato in occasione del prossimo emendamento della norma.



Norma EN 81-1: 1978 5.7.3.3.(b) (2) Interpretazione n. 157
Norma EN 81-1: 1985 5.7.3.3.(b) (2)
Norma EN 81-2: 1987 5.7.2.3.(b) (2)

Quesito

"La distanza libera tra il fondo della fossa e le parti più basse dei pattini o dei rulli di guida, dei blocchi del paracadute, del grembiule o delle parti di porte scorrevoli verticalmente, non deve essere minore di 0,1 m".
Se la distanza tra il grembiule di cabina e la parete del vano di fronte ad esso supera 0,3 m. deve esistere, in analogia al 5.7.1.1.c) 1), con ammortizzatori sotto la cabina completamente compressi, una distanza libera di 0,3 m tra la parte più bassa del grembiule ed il fondo della fossa.
È corretta la seguente interpretazione?
Se la distanza A supera 0,3 m, la distanza B deve essere almeno 0,3 m.

Risposta

No. Se la distanza A supera 150 mm (in conformità a 5.4.3.2), la distanza B deve essere non inferiore a 0,5 m (in conformità a 5.7.3.3.b1).


Norma EN 81-1: 1978 7.5.2.1.1.3 Interpretazione n. 158
8.7.2.1.1.3
Norma EN 81-1: 1985 7.5.2.1.1.3
8.7.2.1.1.3
Norma EN 81-2: 1987 7.5.2.1.1.3
8.7.2.1.1.3

Quesito

Quale è la forza massima ammessa per l'azionamento del dispositivo di protezione di cui in 7.5.2.1.1.3 e 8.7.2.1.1.3, in caso di porte automatiche scorrevoli orizzontalmente?

Risposta
150 N.


Norma EN 81-1: 1978 9.9.6.5 Interpretazione n. 159
Norma EN 81-1: 1985 9.9.6.5
Norma EN 81-2: 1987 9.10.2.5.2

Quesito

È corretto interpretare i punti 9.9.6.5 (EN 81-1) e 9.10.2.5.2 (EN 81-2) nel senso che la tensione della fune può essere ottenuta con molle (di compressione guidate) invece che con masse?

Risposta

Non è tassativamente prescritto di usare solo la gravità per ottenere la tensione. Comunque la norma è stata scritta ipotizzando di usare la gravità e, se si usano altri sistemi, possono essere necessarie altre cautele per assicurare il corretto funzionamento del sistema limitatore-paracadute.

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Nota: Il testo in tedesco, in F.4.2.1.c), differisce leggermente da quelli inglese e francese. Di ciò si terrà conto nella prossima revisione della norma.


App. Di
Norma EN 81-1: 1978 9.9.1 Interpretazione n. 160
App. Di
Norma EN 81-1: 1985 9.9.1
App. Dg
Norma EN 81-2: 1987 9.10.2

Quesito

Prima di mettere in servizio un ascensore si deve provare la velocità di intervento del limitatore di velocità.
Per effettuare questa prova, noi carichiamo la cabina con la portata, apriamo manualmente il freno, facciamo accelerare uniformemente la cabina e misuriamo se la velocità di intervento del limitatore è conforme a 9.9.1.
Tuttavia esistono casi in cui la brevità della corsa non consente di raggiungere la velocità di intervento del limitatore in altri casi, quando il limitatore non è tarato correttamente, è possibile distruggere parti dell'ascensore, se il paracadute è azionato ad una velocità eccessiva.
Noi intendiamo simulare la prova di intervento sollevando la fune dalla gola, azionando la puleggia del limitatore a mezzo di un apparato che ne provochi la rotazione e misurando la velocità periferica al momento dell'intervento.
È corretta questa procedura?

Risposta

Si.


Norma EN 81-1: 1978 0-Introd.gen. Interpretazione n. 161
Norma EN 81-1: 1985 0-Introd.gen.
Norma EN 81-2: 1987 0-Introd.gen.
Quesito
Quale è il valore delle "ipotesi di base" considerate nella redazione delle norme?
Queste si trovano nei documenti:
CEN/TC 10 n. 66, CEN/TC 10 n. 144 e CEN/TC n. 99

Risposta

Le ipotesi di base hanno lo stesso valore delle interpretazioni.
In occasione della prossima revisione delle norme, esse dovranno essere riportate nella parte relativa della norma e, se necessario, aggiornate.


Norma EN 81-1: 1978 14.1.2.3.3.b) Interpretazione n. 162
Norma EN 81-1: 1985 14.1.2.3.3.b)
Norma EN 81-2: 1987 14.1.2.3.3.b)

Quesito

Paragrafo 14.1.2.3.3.b) : Cessazione dell'analisi dei guasti
Poiché questo paragrafo continua a generare problemi, è necessario, a nostro avviso, rivederne la formulazione e modificare la norma EN 81-1 per permettere lo sviluppo dei circuiti di sicurezza nelle applicazioni pratiche.
Il dover prendere in considerazione, in conformità a questo paragrafo, guasti successivi di numero indeterminato, non consente alcuna applicazione pratica e, senza una risposta al presente quesito, è impossibile qualsiasi realizzazione di circuito di sicurezza conforme alla norma EN 81 parte prima.
Noi interpretiamo questo paragrafo riferendoci al par. 2 del TRA 264.21. L'analisi dei guasti può essere sospesa dopo aver considerato tre guasti successivi (si veda anche l'art. 8.2 del TRA 101).

Risposta

La formulazione attuale del punto 14.1.2.3.3.b) non è chiara ne è, pertanto, necessaria una modifica in occasione della prossima revisione della norma.
Sarà proposto il testo seguente:
b) Oltre alle prescrizioni di cui in a), si dovrà assicurare che l'ascensore si fermi o resti fermo se una combinazione di tre guasti nel circuito di sicurezza può creare una situazione di pericolo.